La psicologia e la psicoterapia forniscono risorse utili a superare stati di ansia, stress ed eventi traumatici. Nonostante le terapie proposte abbiano evidenze scientifiche, alcune persone sono ancora scettiche e non vogliono rivolgersi a uno specialista della salute mentale. La dottoressa Flavia Pisu, psicologa e psicoterapeuta e volontaria presso l’associazione “Linea-menti“, ci ha spiegato quanto sia importante combattere questo pregiudizio e perché chiedere aiuto è un grande atto di forza.

I percorsi di terapia

Dottoressa Flavia Pisu

Scegliere di rivolgersi a uno psicologo o uno psicoterapeuta è indice di attenzione e cura verso sé stessi. «Durante la pandemia molte persone hanno chiesto un aiuto psicologico – spiega la dottoressa – perché l’emergenza sanitaria ha portato a esperienze traumatiche». Per aiutare a gestire queste situazioni la psicologa propone, oltre alle consulenze psicologiche, anche percorsi di psicoterapia cognitivo-comportamentale ed EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). 

«La psicoterapia cognitivo-comportamentale insegna nuove modalità di reazione – spiega la dottoressa – individua gli schemi fissi di ragionamento e li corregge in modo da raggiungere un miglior benessere». Questa terapia lavora sulle risorse e l’identificazione di pensieri disfunzionali, attraverso tecniche di respirazione e rilassamento che si adattano alle esigenze del paziente. Questa pratica ha un approccio concreto e pratico, e i risultati sono visibili in breve tempo. 

L’EMDR, invece, è una pratica che aiuta ad affrontare i ricordi non elaborati e i disturbi post-traumatici. «L’EMDR aiuta a prevenire l’insorgenza di disturbi psicologici gravi – continua Pisu – a seguito di eventi traumatici come può essere l’emergenza sanitaria». Questo metodo stabilizza il paziente dal punto di vista emotivo e si focalizza sulle risorse. Inoltre, aiuta a elaborare le esperienze in tempi ridotti.

L’importanza di fare rete

«Poter vedere i risultati delle terapie in tempi brevi – spiega la dottoressa – può aiutare anche gli scettici». È importante che si parli di queste terapie e, soprattutto, che siano rese disponibili sul territorio, in modo da renderle accessibili a tutta la comunità.

«Quando ho scelto la libera professione – spiega la psicologa – ho ritenuto che fosse necessario lavorare in un punto che offrisse un servizio psicologico sul territorio». Infatti, realtà come la farmacia San Francesco, si stanno impegnando per fare rete. In modo da soddisfare i bisogni dei cittadini dei piccoli Comuni affinché che non si debbano spostare verso le grandi città. 

«Avere un punto di riferimento nei piccoli centri – continua la dottoressa – rende accessibile il servizio di psicologia e psicoterapia a tutti coloro che non potrebbero usufruirne per via della distanza, dei tempi di attesa e dei costi». Non doversi spostare dal Comune di residenza contribuisce a dare un senso di sicurezza, utile anche a chi è ancora perplesso. «A Gallareto siamo supportati da centri come la farmacia San Francesco che crede fermamente nell’importanza della psicologia – continua la psicologa – e aiuta ad avvicinare le persone e a far conoscere il servizio offerto». Ciò contribuisce a creare rete e diffondere informazioni utili, soprattutto in un momento come questo caratterizzato da ansia e insicurezza.

In questo modo si può combattere il pregiudizio: «Si pensa ancora che chi va dallo psicologo si matto» spiega la dottoressa. È necessario far diventare la salute mentale una priorità: «Partiamo dal nostro piccolo – conclude la dottoressa – per rivoluzionare questo modo di pensare».

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