Con una decisione storica, la Camera dei deputati ha approvato una proposta di legge che riconosce ufficialmente l’obesità come una malattia. In attesa dell’approvazione definitiva da parte del Senato, questo primo passo rappresenta già un cambiamento profondo nel modo in cui si affronta questa condizione che coinvolge milioni di persone nel nostro Paese.
Un cambio di prospettiva importante
Fino a oggi, l’obesità è stata spesso considerata una semplice conseguenza di cattive abitudini o di scelte personali sbagliate. Ma la realtà è molto più complessa. L’obesità è una patologia multifattoriale, influenzata da fattori genetici, metabolici, psicologici, ambientali e sociali. Riconoscerla come malattia significa avviare un approccio più strutturato e multidisciplinare, simile a quello già previsto per altre patologie croniche.
Questo riconoscimento permetterà di sviluppare percorsi di cura più accessibili, personalizzati e sostenuti dal sistema sanitario, rafforzando anche il ruolo dei professionisti della salute, medici, farmacisti, dietisti e psicologi, nel supportare i pazienti.
Superare lo stigma e migliorare la qualità della vita
Uno degli aspetti più dolorosi legati all’obesità è la stigmatizzazione sociale. Chi convive con questa condizione è spesso oggetto di pregiudizi e discriminazioni, che minano l’autostima e ostacolano il percorso verso una vita più sana. Questo nuovo orientamento legislativo manda un messaggio chiaro: l’obesità non definisce il valore di una persona e merita la stessa attenzione, rispetto e cura di qualsiasi altra malattia.
Promuovere salute, prevenzione e consapevolezza
Il riconoscimento dell’obesità come patologia rafforza il ruolo delle farmacie come presidi di salute sul territorio, impegnati non solo nella cura, ma anche nella prevenzione. Educazione alimentare, promozione dell’attività fisica, monitoraggio dei parametri di salute, sostegno psicologico: sono tutti strumenti fondamentali per prevenire e affrontare l’obesità. E sono strumenti che, grazie alla rete delle farmacie, possono diventare più vicini e accessibili per tutti.
Un passo verso una società più inclusiva
Questa legge rappresenta un punto di partenza per un’Italia più attenta, empatica e consapevole. Una società in cui il benessere non è solo un obiettivo individuale, ma una responsabilità condivisa, da costruire con il contributo di tutti: istituzioni, operatori sanitari, scuole, famiglie e cittadini. In attesa della conferma definitiva da parte del Senato, questa novità rappresenta una grande opportunità di crescita e cambiamento.